venerdì 30 aprile 2010

Storie gentili di un sesso forte: 1 - La grassa bottegaia fiorentina

Caterina non era bella, nè alta....aveva gli occhi sporgenti e il viso rotondo, ma era una Medici, la nipote di Lorenzo il Magnifico, e questo la portò a sposarsi presto, a 14 anni, con Enrico D'Orlèans, figlio di Francesco I di Francia.

Nellla sua vita alla corte di Francia fu scaltra e determinata e seppe districarsi tra i veleni che la circondarono, sopportando abilmente anche la presenza costante della sua rivale in amore, Diana de Poitiers, amante riamata di suo marito. Sapeva che Enrico fin da piccolo era stato pazzo di lei e che per questo l'aveva eletta a propria dama. Per Diana disertava il letto nuziale e a Caterina non riservava mai un bacio o una carezza, la prendeva con rabbia per adempiere il più brevemente possibile ai suoi doveri coniugali. Anche la prima notte di nozze era stato freddo, nemmeno lo splendido matrimonio e il meraviglioso abito di broccato d'oro della futura moglie erano bastati a renderla più desiderabile ai suoi occhi. Il padre dovette spingerlo sul letto e restare seduto sul bordo per incitarlo in modo che il matrimonio venisse consumato, a suggello del contratto nuziale.

Caterina sapeva che anche quando Enrico andava da lei era la sua amante a spingerlo, perchè anche a Diana, cattolica come la famiglia reale, interessava la stabilità della corona a contrasto della crescente forza dei luterani.
Caterina la odiava ma sapeva che quello tra suo marito e Diana era l'amore per il quale si bruciavano i regni. Li spiava da dei buchi che aveva fatto praticare sul pavimento in legno della sua stanza e dal quale li aveva visti saziarsi di baci appassionati. Era però altrettanto cosciente delle infamie della politica e sapeva di essersi sposata per ragion di Stato. Per quel matrimonio si erano accordati Papa Clemente VII, suo zio, ed il Re, suo suocero, che l'apprezzava oltremisura e si faceva accompagnare da lei alle sedute di caccia. Nonostante ciò Caterina si era subito innamorata di Enrico, nel giorno del loro matrimonio a Marsiglia.

I tormenti amorosi non la distrassero però dal suo obiettivo, partorire un erede che salvasse il regno e salvasse lei stessa dal venir ripudiata e dal finire i suoi giorni in convento. Per questo sapeva che le conveniva fingersi amica di Diana. Era da sola in Francia, una straniera senza titoli nobiliari, disprezzata dai francesi perchè italiana, anche se nipote del banchiere più ricco del mondo.
Dei francesi diceva: "Questi francesi si credono raffinati, ma in confronto a noi fiorentini sono ancora dei barbari Galli". Introdusse a corte la moda di cavalcare all'amazzone e importò dalla sua Firenze l'uso della forchetta e quello di servire separatamente le vivande dolci da quelle salate. Insegnò ai francesi numerose ricette e diede loro lezioni di buone maniere.
Sedette sul trono di Francia, diede ad Enrico dieci figli e tenne in mano le redini del Regno fino alla sua morte, a 69 anni.

mercoledì 28 aprile 2010

Ladri d'identità

Frodi reali e frodi virtuali. Il 60% di coloro che smarrisce il portafogli o ne viene derubato, se la cava con la sola perdita del denaro contenuto in esso...eh si, perché questo è il male minore...il restante 40 % non perde solo i soldi, ma anche documenti d'identità e carte di credito, sottratti per fare acquisti, firmare e intestare contratti e fare operazioni illecite.

I dolori maggiori, però, arrivano quando ci sediamo davanti ad un pc ed entriamo nella "rete". Il mondo online, infatti, è quello più bersagliato da questo tipo di frodi, come conferma la ricerca online del sito YouGov che rileva l'aumento dei furti d'identità sul Web.
In Italia, un navigatore su dieci viene derubato dei propri dati personali e ogni vittima ci rimette, in media, 353 euro. Devono fare attenzione soprattutto i giovani che tendono a mettere in piazza la propria privacy soprattutto sui social network.

I consigli di prevenzione sono sempre gli stessi: scegliere password difficili (anche da ricordare???), cambiarle spesso (almeno ogni tre mesi), usare una password diversa per ogni portale cui si è iscritti, controllare che i siti visitati attraverso i quali si effettuano pagamenti abbiano come indirizzo non “http” ma "https" (dove la S definisce l’applicazione di sicurezza). Ancora: per gli acquisti online usare solo carte ricaricabili, con importi prepagati, non fare mai shopping o banking online usando reti wi-fi pubbliche (hotel, bar), perché qualcuno nei dintorni potrebbe aver creato una "evil twin" che gli permette di impossessarsi di nome e password. E poi dotarsi di antivirus di nuova generazione, corredato di potente scudo informatico, il firewall. Occhio alle trappole dei falsi siti web di banche, Poste, aste online o istituzioni di vario tipo...a volte basta digitare male l'indirizzo per essere re-indirizzati a siti graficamente identici ma pronti a rubare dati e credenziali.
Infine, attenzione anche al furto dei dati di accesso alla posta elettronica e ai social network, permettono di rubare informazioni riservate su di noi o su nostri amici e conoscenti o addirittura sull'azienda in cui si lavora.

Per info date un'occhiata al sito www.trustthetick.com o consultate la guida per i navigatori realizzata dall'associazione consumatori Adiconsum (http://www.adiconsum.it/)

E se la frittata è già fatta??

Fare denuncia alla Polizia Postale e segnalare l'illecito trattamento dei dati al Garante per la privacy (garante@garanteprivacy.it). Poi avvisare la banca presso la quale si ha il conto corrente e non abbassare la guardia neanche dopo molti mesi….gli usi illeciti possono avvenire anche dopo un anno dal furto dei dati!

Ma se volete veramente farvi un'idea precisa di cosa potrebbe succedere, prendetevi 10 minuti, e guardate il servizio delle Iene dello scorso 7 aprile sul "Pericolo Hackers" !!!!! Allucinante!!!!!!

Occhio gente, collegatevi alla rete….ma non cascateci dentro!

martedì 20 aprile 2010

Una volta "scattata".....bisogna solo aspettare che si "sviluppi"

E' quello che succede alle fotografie su pellicola ed è quello che è successo alla stupenda mostra fotografica Steve McCurry, Sud Est.
Steve McCurry ha scattato per 30 anni nei luoghi più disparati e nelle situazioni più diverse. Ha cercato volti, paesaggi, luci e colori percorrendo la scena di guerre atroci, sofferenze infinite e mute, quotidianità e atmosfere insospetatte.
La mostra dedicata a 240 delle sue fotografie è scattata a Milano, Palazzo della Ragione, nel novembre del 2009, con termine previsto per il 31 gennaio 2010, e si è sviluppata a tal punto da rendere necessaria la posticipazione della sua chiusura, per spostarsi poi a Perugia, presso la Galleria Nazionale Umbra, dove sarà di scena fino al 5 settembre 2010.
Non solo gli amanti della fotografia dovrebbero approfittare di questa esposizione, ma anche i profani della stessa, perchè non è necessario essere esperti di quest'arte per godere delle suggestioni che le immagini presentate offrono agli osservatori.
Gli occhi tristi di un uomo stremato dalla miseria, quelli allegri di un bambino che gioca in mezzo a minacciosi carri armati, quelli incerti di una ragazzina bellissima avvolta nelle sue vesti morbide e vivaci, quelli decisi e fieri di un adolescente che impugna un'arma da guerrigliero, quelli chiusi e stanchi di una madre che si riposa su un'amaca con in braccio il figlio piccolissimo, sorvegliati da un indifferente serpente, allungato sotto di loro. E poi i gesti, i movimenti e le abitudini quotidiane dei monaci buddisti in Cambogia, dei rifugiati in Pakistan, di uomini di età diverse in Afghanistan, di venditori di fiori in India......e le bombe, le luci sprigionate dalle loro esplosioni, la polvere, la terra riarsa, le lamiere, le case sventrate.....
Nella sua decennale carriera Steve ha dato al mondo la sua personale testimonianza della prima invasione sovietica in Afghanistan, dei conflitti in Libano, Cambogia, Jugoslavia e Iraq....ma non è un fotoreporter di guerra, fotografa la singola esperienza umana, dando voce all'apparente silenzio di un'immagine.
Nel corso degli anni le sue foto sono state pubblicate sul New York Times, gli è stata assegnata la Robert Capa Gold Medal ed il celebre scatto della ragazzina afghana, nel 1984, è divenuto la copertina del National Geographic Magazine.
......è sopravvissuto ad un incidente aereo in Slovenia, a Bombay è stato aggredito da una massa di manifestanti, è stato arrestato e incatenato in Afghanistan ed è uscito dal Paese con una buona quantità di pellicole cucite nei vestiti.....sarebbe un peccato non concedersi il lusso di apprezzare il frutto dei suoi sforzi!