Caterina non era bella, nè alta....aveva gli occhi sporgenti e il viso rotondo, ma era una Medici, la nipote di Lorenzo il Magnifico, e questo la portò a sposarsi presto, a 14 anni, con Enrico D'Orlèans, figlio di Francesco I di Francia.
Nellla sua vita alla corte di Francia fu scaltra e determinata e seppe districarsi tra i veleni che la circondarono, sopportando abilmente anche la presenza costante della sua rivale in amore, Diana de Poitiers, amante riamata di suo marito. Sapeva che Enrico fin da piccolo era stato pazzo di lei e che per questo l'aveva eletta a propria dama. Per Diana disertava il letto nuziale e a Caterina non riservava mai un bacio o una carezza, la prendeva con rabbia per adempiere il più brevemente possibile ai suoi doveri coniugali. Anche la prima notte di nozze era stato freddo, nemmeno lo splendido matrimonio e il meraviglioso abito di broccato d'oro della futura moglie erano bastati a renderla più desiderabile ai suoi occhi. Il padre dovette spingerlo sul letto e restare seduto sul bordo per incitarlo in modo che il matrimonio venisse consumato, a suggello del contratto nuziale.
Caterina sapeva che anche quando Enrico andava da lei era la sua amante a spingerlo, perchè anche a Diana, cattolica come la famiglia reale, interessava la stabilità della corona a contrasto della crescente forza dei luterani.
Caterina la odiava ma sapeva che quello tra suo marito e Diana era l'amore per il quale si bruciavano i regni. Li spiava da dei buchi che aveva fatto praticare sul pavimento in legno della sua stanza e dal quale li aveva visti saziarsi di baci appassionati. Era però altrettanto cosciente delle infamie della politica e sapeva di essersi sposata per ragion di Stato. Per quel matrimonio si erano accordati Papa Clemente VII, suo zio, ed il Re, suo suocero, che l'apprezzava oltremisura e si faceva accompagnare da lei alle sedute di caccia. Nonostante ciò Caterina si era subito innamorata di Enrico, nel giorno del loro matrimonio a Marsiglia.
I tormenti amorosi non la distrassero però dal suo obiettivo, partorire un erede che salvasse il regno e salvasse lei stessa dal venir ripudiata e dal finire i suoi giorni in convento. Per questo sapeva che le conveniva fingersi amica di Diana. Era da sola in Francia, una straniera senza titoli nobiliari, disprezzata dai francesi perchè italiana, anche se nipote del banchiere più ricco del mondo.
Dei francesi diceva: "Questi francesi si credono raffinati, ma in confronto a noi fiorentini sono ancora dei barbari Galli". Introdusse a corte la moda di cavalcare all'amazzone e importò dalla sua Firenze l'uso della forchetta e quello di servire separatamente le vivande dolci da quelle salate. Insegnò ai francesi numerose ricette e diede loro lezioni di buone maniere.
Sedette sul trono di Francia, diede ad Enrico dieci figli e tenne in mano le redini del Regno fino alla sua morte, a 69 anni.
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