
Lei, Jeanne Bècu, figlia illegittima di una sartina ed un prete, era salita dai bassifondi di Parigi fino all'immensità di Versailles, fino al letto di Re Luigi XV, divenendo la sua favorita. Il conte Alphonse du Barry l'aveva notata e l'aveva addestrata per entrare nelle grazie del reggente. Divertire il Re doveva diventare il suo compito.....ma i due finirono per divertirsi a vicenda, non solo nel letto, ma anche a cavallo o giocando a carte, per questo lei non si offendeva quando a corte le dame dicevano che quello era il suo compito.
Per accedere a corte le serviva un titolo nobiliare e così sposò il fratello di Alphonse, diventando la contessa du Barry.
Luigi XV se ne innamorò perdutamente. Lei si sentiva la sua "bambina", sapeva di avergli restituito la giovinezza perduta e sapeva di regalargli un fremito di vita ogni volta che, accarezzandola, lui le sussurrava "grazie madame".
Quando il Re morì di vaiolo lei fu cacciata da corte e visse in un castello, dono di Luigi. I rivoluzionari videro in lei uno dei simboli dell'ancien régime e la ghigliottinaro nel 1793, a 47 anni.
Ritenne sempre un privilegio poter stare a fianco al "suo" Re e innaffiò il loro letto di fantasie, parole, sguardi, ma anche confidenze, lacrime, calici di vino e risate, come quelle che lei gli strappava quando le sfuggivano espressioni non consone alle mura di Versailles ed il Re seppelliva con le sue risate le cornacchie stizzite e impettite che la guardavano con biasimo e riprovazione.
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