
Era eccessiva, vestiva da uomo e coltivava giardini sublimi, tanto che i suoi libri di giardinaggio restano ad oggi una Bibbia per gli amanti del verde.
Si sposò giovanissima col diplomatico Harold Nicholson e gli diede due figli. Il loro matrimonio fu saldissimo nonostante Harold fosse gay.
Non importava, lei amava le donne.
Fece perdere la testa a Violet Trefusis e a Virginia Woolf.
Lasciò Violet in modo lucido e affettuoso e lei l'accusò "sei crudele Vita, sei come un uomo". Vita non si illudeva, sapeva che gli amori finiscono. Con Violet fu gioco, rischio, attrazione, sesso, follia. Scapparono in Europa, inseguite dai loro rispettivi mariti.
Ai balli all'Albert Hall Vita si presentava in pantaloni di velluto, stivali alti e corpetto, diceva di vigilare sulla sua libertà. E' per questo che sapeva consumarsi nell'amore, ma evitava di estinguersi. Quando conobbe Virginia era già famosa, aveva pubblicato dei libri ed era un'icona dell'upper class londinese, ma la Woolf era una grande scrittrice, ammirata da tutti. Virginia fu arrogante e sfrontata con lei, nel circolo in cui si incontrarono, ma poi si lasciò sedurre da Vita e le dedicò addirittura un romanzo, l'Orlando. Vita rifuggeva il troppo amore, le faceva paura, si sentiva soffocare e allora scappò fino in Persia, perchè "viaggiare è il più sublime dei piaceri, se lo sai fare".
Harold fu l'unico vero impossibile amore della sua vita, unione pazza e imperfetta, amore fraterno incontaminato dal desiderio del sesso..."amore fedele di due incorreggibili traditori". E questo amore continuò a fiorire ogni volta, come la terra e i fiori dei magnifici giardini di Vita.
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